08 Mar Perché i sistemi a osmosi inversa sono sicuri per il consumo
Una delle problematiche inerenti ai sistemi a osmosi inversa che i professionisti del settore dei trattamenti dell’acqua si trovano a fronteggiare quotidianamente è che i consumatori nutrono dubbi circa la loro efficacia, dal momento che il concetto più comunemente diffuso è che questo sistema di filtrazione rimuova i sali minerali rendendo l’acqua inadatta al consumo alimentare. Una cattiva fama verso questi prodotti è stata inoltre negli anni alimentata da alcune tecniche di vendita fraudolente avviate dal commercio porta a porta, tra cui il famigerato test dell’elettrolisi con il quale, tramite l’utilizzo di un precipitatore elettrico, si convince l’acquirente della presenza di inquinanti nel campione prelevato con una simulazione del tutto infondata.
Ma i sistemi a osmosi inversa sono invece sicuri e compatibili con il consumo alimentare, giacché non eliminano completamente i sali minerali. E a scanso di equivoci, è bene ricordare che il problema principale per il quale si deve considerare l’acquisto di questi prodotti è la rimozione degli inquinanti e non l’eccesso di sali minerali.
Come funzionano i sistemi a osmosi inversa
Il principio di funzionamento di questo sistema si basa sull’applicazione meccanica di una pressione osmotica, la quale avviene tramite una membrana semipermeabile, che a differenza di quanto accade per il principio di osmosi, dove la soluzione più concentrata cederà elementi a quella meno concentrata per raggiungere l’equilibrio, nell’osmosi inversa si creano due soluzioni, dove una è concentrata, ovvero nella quale vi finisce tutto ciò che non è acqua e che va direttamente nello scarico, ed un permeato, che è appunto la parte più leggera dell’acqua che va al consumatore; il tutto senza necessità di alcun tipo di intervento chimico. E dal momento che la membrana si forma di pori dal diametro di gran lunga inferiore al micron, l’osmosi inversa rappresenta la più raffinata tecnica di filtrazione. Questo però non vuol dire necessariamente privarsi dei preziosi sali minerali: una soluzione come K5 della Kinetico è tarata in modo da non rimuoverli completamente, e anzi offre la possibilità di reintegrare sali minerali specifici bio disponibili tramite un sistema a cartuccia, e avere a seconda delle esigenze un’acqua dalle specifiche caratteristiche tramite le diverse configurazioni possibili.
Se avete dubbi circa la scelta o il funzionamento dei sistemi a osmosi inversa o il confronto con altri trattamenti dell’acqua, Enki può rispondere alle vostre domande e consigliarvi la soluzione che può fare al caso vostro. Contattateci ora!