Contagi di legionella, evacuato il carcere di Alba

Contagi di legionella

Contagi di legionella, evacuato il carcere di Alba

Dopo il ricovero di un detenuto all’ospedale, registrato un altro caso nell’istituto di pena piemontese: 122 reclusi trasferiti per consentire la bonifica dell’impianto idrico per problemi di Legionella.

In seguito ai casi di legionella accertati nel carcere di Alba, il Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha reso noto di aver “tempestivamente avviato tutte le procedure per la bonifica dell’impianto idrico della casa circondariale”. Due i casi di contagio già accertati. Uno dei detenuti è ricoverato in coma farmacologico in ospedale.

In una nota diffusa da Roma, l’amministrazione Penitenziaria precisa che “a tutela della salute del personale penitenziario e della popolazione detenuta, il provveditorato regionale e la direzione generale detenuti stanno in queste ore provvedendo al trasferimento dei detenuti (che sono 122, ndr) presso gli istituti penitenziari del Piemonte, nel pieno rispetto del principio della territorialità della pena”. Il personale penitenziario sarà temporaneamente reimpiegato presso altre strutture. Gli interventi di bonifica dell’impianto idrico sono stati disposti dal Servizio di Igiene e Sanità pubblica.
il problema della legionella nel carcere di Alba
Protestano i sindacati degli agenti: “Dopo il detenuto ricoverato d’urgenza – spiega il Segretario Regionale Sappe del Piemonte Vicente Santilli – un altro detenuto è risultato infettato. Noi sollecitiamo ancora una volta l’amministrazione penitenziaria a mettere in sicurezza la casa di reclusione, garantendo al personale di polizia penitenziaria e agli altri detenuti del carcere una adeguata opera di prevenzione e bonifica. “Secondo una recente indagine – aggiunge il Segretario Generale Sappe Donato Capece – almeno una patologia infettiva è presente nel 60-80% dei detenuti nelle carceri italiane. Questo significa che almeno due persone su tre sono malate. Tra le malattie più frequenti, proprio quelle infettive, che interessano il 48% dei presenti”.

 Fonte : La Repubblica


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